venerdì 22 ottobre 2010

De Yaoundé e d'altri cliché

Capita, di tanto in tanto, di dover andare nella capitale, Yaoundé.
E` una città africana. E` una grande città. E` una grande città caotica.
E inoltre è grande. Con molto caos. Africano.
Un altro cliché da abbattere a colpi di tosse è che in Africa le città
sono meno inquinate. C'è tanto verde, non sono come Milano...
E` vero, Yaoundé non è come Milano. E` peggio.
Il problema è che le macchine sono probabilmente Euro 7...
In effetti, non essendo in EUROpa, non sono euro nulla, 

sono afro X. Una macchina afro 5, se va bene, ha una raffineria
di petrolio al posto della marmitta. Poi io sono convinto
che alcune vadano a kerosene, a carbone, a lucertole secche,
non è possibile vedere uscire tutto quel fumo da una macchina sola,
anche se è un taxi con 6 persone a bordo.

Wikipedia dice che nel 2008 Yaoundé faceva più di un milione e seicentomila

abitanti. Si direbbe anche di più, è veramente infinita, sorge su 7 colli, come Roma,
e in giro per strada è un delirio infernale, come Roma, come Milano, e anche di più.
E` anche bella, ci sono delle grandi piazze con palazzi moderni, che somigliano molto

alle piazze delle città "occidentali". E poi basta spostarsi di poche decine di metri
per trovare le consuete case di fango, le vie di terra rossa, e tutti quegli aspetti
che rendono africana una città. Affascinante, sicuramente.



Sono i nervi e i polmoni che ne escono devastati, atterriti, umiliati nel profondo,
dopo una giornata capitale. Comincio a pensare che qui sia tutta giungla.
Quella di palme, di piante fitte, di uccelli, di lucertole, e quella di taxi, moto, fuoristrada.
I taxi sono tantissimi, fanno a gara per chi è più scassato e a chi emette

il più puzzolente dei gas di scarico. Vorrei anche vedere come farebbero a rimanere sani, 
con quelle strade. La giungla stradale è quasi incredibile a vedersi e dura a raccontarsi.
Le corsie sono un'invenzione della sinistra, anche se si dovrebbe guidare a destra,
le precedenze? Un'antica credenza oramai superata, il codice della strada è un po'
come Babbo Natale. Tutti ne parlano, ma pochi credono che esista veramente.
Il cognatino si è perfettamente integrato, e con il suo Pajero non ha paura di nessuno.

L'importante è non titubare, altrimenti la polizia ti ferma e si inventa
una scusa per farti una multa. E` successo davvero. Chi viaggia senza targa, senza fari,
in 6 in macchina, in 4 in moto, sta tranquillo. Ma chi esita in un incrocio... Guai a costui!


Anche qui, come a Mbalmayo, prolifera l'economia spicciola, bugigattoli strapieni di cose, ambulanti con un vassoio in testa con uova sode, qualcosa da bere, frutta, qualsiasi cosa.
Poi c'è la via dei meccanici, in poche centinaia di metri c'è il mondo intero

di ricambi d'auto e di moto. Uno dietro l'altro, una serie di buchi neri pieni
di ferraglia, o con l'esposizione di paraurti, portiere, cerchioni...
Normalmente, il traffico è pazzesco. Ma a volte peggiora, per esempio
quando c'è il presidente o qualche altra capoccia che deve attraversare la città.
Allora si ferma tutto, si chiudono le vie principali, e dal caos si finisce all'inferno.

Embouteillage, imbottigliamento. Se si chiede "perché c'è l'imbottigliamento?"
ti rispondono semplicemente "embouteillage".
Ok, ma perché c'è l'imbottigliamento? Quella è già la risposta, "imbottigliamento".
L'embouteillage è un mostro che ha vita propria, è causa di se stesso, 

appare dal nulla e scompare quando decide lui. E` di sicuro l'animale
più pericoloso che io abbia visto finora. Peggio del verme di Dune.


Ma a Yaoundé ci si va lo stesso.
Lì ci sono supermercati che somigliano molto ai nostri, 
negozi vari, e l'ambasciata italiana, dove trovare conforto connazionale
in caso di denuncia di clonazione di carta di credito o di nascita di bimba.
E così abbiamo messo i piedi nuovamente sul suolo italiano, anche se fagocitato
da stato estero, molto estero, molto africano, e ci siamo subito sentiti in patria, 
con le burocrazie, le scortesie, le incompetenze. Di fatto non s'è riuscito a far nulla,
si dovrà tornare ancora, esattamente come da noi.

Qui in Camerun, per me, è Yaoundé la famosa pena Capitale.

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